Cento cappelli e una sola testa: ecco a voi l’impresa individuale!

Se sei un lavoratore autonomo, mi capirai perfettamente: nella nostra attività quotidiana passiamo spesso tra compiti talmente diversi tra loro, che ci sembra di soffrire di un disturbo della personalità.

Un attimo prima siamo un venditore accanito, un secondo dopo uno scienziato ricercatore, per poi trasformarci in men che non si dica in un contabile con carta, penna e calcolatrice, aiuto!

Ma è normale saltare da un cappello all’altro per far crescere la nostra attività?

Avere un’impresa individuale vuol dire, letteralmente, che siamo l’unica persona che lavora per la nostra azienda.

Questo però non vuol dire un unico lavoro, anzi!

Viste le tante sfaccettature, funzioni e figure che dobbiamo ricoprire, è normale avere in testa una gran confusione.

Ma non tutte le attività sono così importanti e strategiche per la sopravvivenza e la crescita della nostra azienda, perciò è bene fare un po’ di chiarezza e qualche distinguo tra i vari cappelli che ci tocca indossare ogni giorno.

Un modo utile di dividere la nostra variegata e confusionaria attività quotidiana è quella proposta dall’economia aziendale, ovvero le principali funzioni che sono svolte all’interno di un’azienda.

L’imprenditore

La prima in ordine logico è la funzione del capitale.

Qui il ruolo da ricoprire, o cappello da mettere in testa, è quello dell’imprenditore, cioè di quella persona che pensa alla strategia generale per prosperare nel medio-lungo periodo.

Senza voler scendere nelle diverse teorie politico-economico, chiunque sa che un’azienda non può esistere senza un capitale iniziale, e senza mantenerlo o accrescerlo nel tempo.

Il capitale in questione non è solo quello economico, ma parlo di capitale anche in termini di conoscenze e competenze maturate, del luogo fisico in cui lavori, della macchina con cui vai dai tuoi clienti, del laboratorio in un angolo casa, ecc.

Spesso questa è la funzione più difficile da ricoprire, è faticoso ragionare solo sulla strategia, senza pensare alla relativa messa in pratica: prova a dimenticare almeno per un istante che la tua idea brillante, la tua campagna promozionale, o la nuova opportunità in cui vuoi lanciarti, ricadrà comunque su di te e rispondi solo a questa domanda “è utile per far crescere la tua attività?” Se la risposta è sì, allora sai che dovrai farlo, il come e il quando lo lasciamo agli altri ruoli.

Il manager

Poi c’è il ruolo del manager. Quello che mette in pratica e realizza le strategie aziendali, trasformandole in progetti, obiettivi e attività più specifiche.

Molti vedono questa figura come un’inutile complicazione, Invece, non è così: senza delle buone capacità organizzative e di gestione dei progetti, parti già in salita, perché salterai di palo in frasca, ti sentirai confuso e tutto sarà un pochino più difficile.

Inoltre il manager deve avere anche capacità da controller, cioè deve essere in grado di analizzare come sta andando il lavoro, se e quanto sta raggiungendo gli obiettivi prefissati e come ridurre il più possibile lo scostamento tra la realtà di ogni giorno e i risultati attesi.

L’artigiano

Poi c’è chi il prodotto o servizio lo realizza concretamente: operaio, artigiano, avvocato, designer. qualunque cosa tratti la vostra azienda ci dev’essere qualcuno esperto e in grado di portare a termine il lavoro, altrimenti la tua azienda non esiste, giusto?

Il commerciale

Poi c’è il commerciale, mitica figura idealizzata che dovrebbe portare la vostra azienda a livelli di fatturato inenarrabili, ricoprirvi di soldi, farvi conoscere in tutto il mondo!

Spesso il miglior commerciale sei tu stesso: tu, che sai cosa sei in grado di fare bene, la tua marcia in più, la possibilità di accettare un contratto diverso dal solito e vedere come va.

Il commerciale non è solo colui che promuove l’azienda, ma è soprattutto quello che la sa raccontare e far conoscere nei suoi aspetti migliori e che per farlo, non pensa mai “come farò a conciliare questo lavoro con tutto il resto?” ma pensa solo a “se posso risolvere il problema di questa persona, allora è il mio cliente ideale”. Le altre preoccupazioni riguardano gli altri cappelli dell’azienda e più riesci a tenerli distinti, più sarai un commerciale migliore.

Il contabile

Se prendi tutto ciò che ti arriva per posta e lo giri al commercialista, sperando che pensi lui a tutto visto che tu non ne capisci nulla, vuol dire che hai scelto di appaltare all’esterno il tuo servizio di contabilità. Questo però implica che tu non potrai aver chiaro l’andamento economico della tua azienda, e magari deciderai che il tuo servizio di punta è A quando invece il servizio B ti rende complessivamente molto di più. Capito l’antifona?

E non solo

  • L’informatico, che credo sia il ruolo che più spesso cerchiamo di appaltare a qualcun altro, perché la tecnologia ci sembra tutta strana, difficile da imparare e facile fare sbagli.
  • L’amministrativo, che incastra appuntamenti, scrive mail o chiama per recuperare antichi crediti. Il ruolo più conosciuto, quello che facciamo spesso senza pensare, senza guardare a quanto tempo ci porta via e al tipo di competenze che richiede.
  • Il responsabile del personale: quello che ti dice se puoi prendere un giorno di ferie non previsto, o quanto effettivamente sei libero di non far nulla (quasi mai, rassegnati, se lavori in proprio il cazzeggio non è contemplato). Se siamo da soli non ci pensiamo poi molto, ma hai mai verificato quanti giorni di ferie equivalenti fai in un anno? Sono sicura che sono molti di più di quanto credi, ma solo il tuo “capo del personale” si farebbe una domanda del genere!
  • E poi non dimentichiamo il ruolo di chi acquista: valuta quali sono gli strumenti che servono, come e dove comprarli, che tipi di contratto fare e per quali servizi, se cercare o meno delle convenzioni, ecc.

E tanti altri, tutti quelli specifici di ciascuna attività o ramo della tua azienda.

Chi fa cosa?

Come con i cappelli reali, alcuni ti andranno giusti, altri stretti, alcuni ti doneranno, altri invece mostreranno i tuoi limiti, ma non importa, dobbiamo indossarli tutti, per il bene della nostra azienda e di ciò che abbiamo scelto di fare.

Più riuscirai a passare in modo definito da un ‘cappello’ all’altro, più riuscirai a far decollare e crescere la tua impresa.

E il miglior modo per impararlo è proprio quello che abbiamo fatto qui oggi: fermarsi a pensarci, per imparare a conoscere e ri-conoscere i cappelli che compongono la nostra attività, cosa comportano e come li stiamo indossando.

Capire quelli che ci stanno più scomodi, e per quale motivo, e mettersi di impegno nel trasformarli sempre più in cappelli a nostra misura!

Ora ti auguro Buon Lavoro, con le maiuscole, perché è un lavoro faticoso, ma importante e molto utile.

E se hai dubbi o riflessioni io ci sono, ti basta un commento qui sotto e sarò felice di aiutarti!

 

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2 pensieri su “Cento cappelli e una sola testa: ecco a voi l’impresa individuale!

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