Come funziona l’approccio data-driven?

barche al tramonto senza una rottaConosciamo i nostri clienti, i punti di forza e di debolezza della nostra attività e i normali alti e bassi del nostro settore, i periodi di stanca” dell’anno.
Ma allora com’è che non capiamo perché questo mese non abbiamo “venduto” abbastanza?

Capitano volte in cui un passaparola è ben riuscito e altre volte in cui, nonostante volantini pubblicitari e sponsorizzazioni su Facebook, pare non torni indietro nulla.
Spesso sappiamo come mai la nostra attività cresce o come mai c’è una flessione ma capitano, invece, situazioni in cui non riusciamo a spiegarcelo.

Siamo abituati a governare noi la nostra barca, ci saliamo ogni singolo giorno, l’abbiamo costruita in prima persona, con le nostre mani, ne conosciamo ogni minimo particolare.

E solitamente la guidiamo con l’intuito, che ci fa dire come sarà il mare oggi, quali pericoli dovremo affrontare e quali opportunità potrebbero presentarsi.

E sempre con l’intuito abbiamo scelto la rotta sulla quale navigare.

Ma quando capita l’imprevisto, mille dubbi e domande ci assalgono:“e se provassi con questo?” oppure “potrei chiudere questo servizio che non funziona” o ancora “potrei smettere con questa promozione che non dà i risultati sperati”.

Quando qualcosa non funziona come avremmo voluto o desiderato ci sentiamo persi, smarriti.

Succede a tutti.

La parte brutta è che, non sapendo i motivi per cui si realizza un evento, non sapendo quanto durerà e con quali effetti, ci fa preoccupare parecchio.

Per alcuni versi questo fa parte del mestiere, è il rischio imprenditoriale: la sicurezza assoluta non esiste, la possibilità di non aver calcolato tutto è sempre dietro l’angolo.

MA.

C’è un metodo molto efficace per limitare questo rischio ed è quello di abbinare all’intuito un approccio “data-driven”.

Cosa vuol dire data-driven?

Farsi guidare da dati oggettivi per prendere decisioni.

Per migliorare la propria attività e i risultati del proprio business è importante farsi guidare non solo dall’intuito ma anche dai dati oggettivi che riusciamo a raccogliere intorno a noi.

In altre parole usare i dati: raccogliere tutte le informazioni oggettive e tutto ciò che è misurabile del nostro business, e poi analizzarli, sistematizzarli e sintetizzarli in dati  utili per prendere decisioni.

L’intuito è fondamentale, così come avere il polso della situazione ma, senza abbinarci dati oggettivi, rischiamo di prendere delle serie cantonate.

Perchè è utile? 4 esempi pratici.

1. Newsletter

Sei un commerciante e vuoi mandare una mail ai tuoi clienti per farli tornare nel tuo negozio.

Ottima idea!

Ma non mandare la newsletter dalla tua mail di lavoro, usa invece un software specifico: così potrai sapere in quanti la aprono, in quanti la leggono e in quanti decidono di comprare dopo l’invio della tua mail.
Perché se nel mese successivo cinque clienti tornano a comprare da te, è meglio sapere se è stato grazie alla tua newsletter o se invece è dovuto al caso.

2. E-commerce

Sei un artigiano e vuoi iniziare a vendere i tuoi prodotti anche on-line?

Stupendo!

Prima di buttarti a realizzare il tuo nuovo sito studia il mercato.
Se sai che “il 47,8% degli italiani effettua compere online, ma la quasi totalità (92,6%) ha utilizzato come canale un sito web despecializzato” tipo Amazon (Eurispes), allora forse ti conviene partire da un marketplace per piazzare i tuoi prodotti.

3. Attivazione nuovo servizio

Sei un’agenzia turistica e vuoi proporre un servizio navetta dal tuo albergo convenzionato ai luoghi culturali della città?

Benissimo!

Prima di partire fai un’indagine tra i tuoi clienti per vedere se potrebbero gradire un servizio del genere. Potresti scoprire che il tuo cliente ideale preferisce una buona passeggiata a piedi.
Ma se tu non verifichi e usi il tuo solo intuito per dire che tutti preferiscono la macchina, beh, il tuo nuovo servizio “accompagnamento in pulmino” non decollerà e tu non saprai perché.

4. Sconti di stagione

Vendi accessori per donna e vuoi fare una promozione nel tuo e-commerce per svuotare il magazzino dai prodotti stagionali?

Mossa perfetta!

Ma se tra i tuoi clienti ci sono sia uomini sia donne, misura in modo separato due diverse campagne di promozione. Così saprai se ha funzionato di più la promozione dedicata agli uomini “un regalo per la tua lei a prezzi scontati”, oppure  la promozione “saldi di fine stagione” per donne.
E la prossima volta avrai ben più che il semplice intuito per capire cosa promuovere con successo e come.

Come usare tutti questi dati?

Abbiamo visto come farsi guidare dai dati ci possa aiutare in tante situazioni diverse.

Perché possiamo usarli in molto modi, soprattutto quando ci siamo dati un obiettivo di cambiamento e crescita.

Già è difficile attuare un cambiamento, se poi lasciamo al solo intuito l’ingrato compito di capire se ci stiamo riuscendo, la strada si fa ancora più in salita.

Perciò raccogli tutto ciò su cui riesci a mettere mano che sia misurabile e oggettivo e rendilo confrontabile:

  1. con lo stesso dato di un tuo periodo precedente;
  2. con l’obiettivo che ti sei prefissato;
  3. con il mercato esterno (c.d. benchmarking).

Così potrai dare un senso alla mole di informazioni che hai, capire quali ti sono più utili e tenerle d’occhio di frequente.

Come tutto ciò che riguarda il nostro lavoro, anche questo richiede fatica.

Ma un approccio data-driven ti porterà tre grandi benefici:

  1. la riduzione del tuo rischio di impresa, perchè hai uno strumento in più per verificare la tua rotta;
  2. la possibilità di mostrare agli altri quanto lavori bene, perché i dati sono meno contestabili delle opinioni;
  3. la serenità di sapere che ciò che fai funziona davvero, non  solo grazie al tuo intuito. I dati lo confermano.

Chi non li vorrebbe per sé?

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